VISTA & TECNOLOGIA: COME PROTEGGERSI?

GLI OCCHI: COME FUNZIONA L’ORGANO DELLA VISTA?
La luce è il principale canale conduttore di informazioni dall’esterno. La vista è il senso più importante e complesso grazie al quale l’uomo riesce ad orientarsi. Attraverso gli stimoli luminosi gli occhi sono in grado di distinguere forme, colori, luminosità ed oscurità. Le parti principali dell’occhio umano sono:
- LA CORNEA, che rappresenta la parte più esterna.
- LA PUPILLA, il punto nero al centro dell’occhio.
- L’IRIDE, la parte colorata che circonda la pupilla.
- IL CRISTALLINO, é sospeso dietro l’iride, e rappresenta una vera e propria lente fondamentale nella messa a fuoco della scena.
- LA RETINA, che è una membrana che riveste la parte interna dell'occhio. È molto sensibile alla luce ed è composta da milioni di fotorecettori denominati “bastoncelli e coni”.
Ma come funziona il processo visivo?
Il dispositivo rifrangente dell’occhio è formato da cornea, camera anteriore, cristallino e umore vitreo. I raggi luminosi provenienti dall’esterno vengono riuniti dal dispositivo rifrangente in un’immagine, in cui la luce si trasformi in impulsi nervosi che pervengono al centro della vista, nel cervello, e da qui riconosciuti come immagini.
DIFETTI VISIVI
Un occhio normale, privo di difetti, riunisce i raggi di luce sulla retina ottenendo un’immagine nitida. Può accadere che il bulbo oculare risulti troppo corto o troppo lungo; in questo caso i raggi vengono radunati davanti o dietro la retina, sviluppando un’immagine sbiadita. Nel caso di un bulbo oculare troppo piccolo le onde luminose colpiscono prima un punto dietro la cornea: si parla di ipermetropia. Nel caso invece di un bulbo troppo lungo i raggi si indirizzano in un punto che sta davanti alla retina: questo difetto è detto miopia. Un altro difetto visivo può nascere quando la cornea non presenta una perfetta forma sferica: si parla in questo caso di astigmatismo.
L’ESPOSIZIONE AGLI SCHERMI: QUALI CONSEGUENZE?
Indipendentemente dai difetti visivi congeniti, i nostri occhi sono quotidianamente esposti a fattori di disturbo che nel lungo periodo possono portare ad arrossamento, infiammazione, riduzione della vista e danni permanenti. Uno di questi è l’esposizione più o meno prolungata alle radiazioni derivanti dai dispositivi elettronici quali computer, tablet, smartphone che sono sempre più presenti nella vita anche dei più giovani. Un recente studio (condotto da ricercatori del Chung-Ang University Hospital di Seul) ha evidenziato come su un campione di 916 bambini il 6,6% abbia evidenziato la cosiddetta “sindrome dell’occhio secco” che porta a bruciore e fastidio oculare con possibili danni da sfregamento. Il 97% di questi bambini affetti da “sindrome dell’occhio secco” usa lo smartphone per 2-3 ore al giorno. Al contrario, i soggetti che non mostrano disturbi usano i dispositivi elettronici meno di 36 minuti al giorno, preferendo passare il tempo all’aria aperta.
QUALI PRECAUZIONI?
Prima di tutto la distanza dallo schermo del PC: è consigliabile mantenere almeno 70-80 cm di distanza dal monitor, che va inoltre tenuto leggermente più in basso rispetto all’altezza degli occhi. Cercare di evitare qualunque tipo di riflesso sullo schermo. Mantenere una luce ambientale uniforme e possibilmente soffusa (non deve essere né troppo forte né troppo bassa). Far riposare gli occhi almeno ogni 20-25 minuti, possibilmente dirigendo lo sguardo su spazi aperti.
Altre cause possono influire sulla salute degli occhi:
- lo stress eccessivo porta a tremolii di origine nervosa delle palpebre che possono infiammare il bulbo oculare
- il sovrappeso, l’abuso di alcool ed il fumo sono fattori predisponenti per problemi visivi
- carenze alimentari possono “denutrire” l’organismo e gli occhi facendoli invecchiare più velocemente
L’AIUTO DALLA NATURA
Come sempre la natura offre principi attivi utilissimi per preservare il benessere della vista. Ecco le piante e le sostanze che, grazie al loro uso consolidato, hanno dimostrato negli anni di poter essere validi alleati nella prevenzione dei disturbi visivi:
- Mirtillo nero (Vaccinium myrtillus): i frutti del Mirtillo sono famosi per donare benessere alla vista. I suoi principi attivi infatti (glicosidi antocianici, tannini, provitamina A, complesso vitaminico B, Vitamina C) svolgono azione vasoprotettrice, antiossidante, astringente ed antiflogistica. Gli antociani in particolare sono in grado di favorire la rigenerazione della rodopsina (aumentano la velocità di rigenerazione dei pigmenti della retina) e di migliorare l’adattamento all’oscurità e la qualità della visione*
- Vite rossa (Vitis vinifera): le foglie della comune vite rossa sono ricche di numerosi principi attivi, tra i quali spiccano gli antocianosidi. Questi risultano di fondamentale importanza nel trattamento di fragilità capillare ed insufficienza venosa: sono infatti in grado di migliorare la microcircolazione sanguigna anche a livello oculare.
- Ginkgo biloba: le foglie di questa pianta millenaria contengono sostanze (ginkgolidi ed antocianosidi) che sono in grado di riattivare la microcircolazione periferica migliorando dunque l’apporto di sangue a livello cerebrale ed oculare.
- Antiossidanti: una delle prime cause dei disturbi visivi è l’invecchiamento. In natura esistono potenti sostanze antiossidanti come la Luteina (contenuta ad esempio nei fiori di Calendula) ed il Licopene (contenuto nel pomodoro) che aiutano a contrastare l’azione dannosa dei radicali liberi.
- Vitamina A: molte vitamine sono utili per il benessere della vista, ma la più importante è senza dubbio la Vitamina A. Una volta ingerita questa viene sfruttata per due attività fondamentali: la differenziazione cellulare e la visione. A partire dalla Vitamina A l’organismo umano è in grado di sintetizzare la rodopsina, proteina fotosensibile responsabile dei meccanismi della visione.
Vramont propone: MIRTILÈ per il naturale benessere della vista
(*da Dizionario di fitoterapia e piante medicinali Enrica Campanini)
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